ORATORIO  di  S. ERASMO in QUINTO

I  RESTAURI  DELLE  NOSTRE  OPERE D’ARTE

 

UN IMPEGNO REALIZZATO

 

           La statua di S. Erasmo, dopo essere stata temporaneamente rimossa dalla sua nicchia dietro l’altare maggiore per un restauro urgente, è ora nuovamente ammirabile:

 

                                                    

                                    

 

Un controllo della Soprintendenza lo scorso anno ha infatti  evidenziato la presenza di “tarli” in alcune parti del legno e quindi la necessità di un sollecito intervento per evitarne il deterioramento.

Va ricordato che non solo la chiesa come edificio, ma anche ogni statua, dipinto, panca, inginocchiatoio, quadro, oggetto qualsiasi che qui vedete è inventariato, descritto, fotografato, sottoposto a controllo e vincolo artistico assoluto dei competenti uffici sia della Curia che della Soprintendenza.

La spesa è stata contenuta entro i mille Euro, così coperta:

 

             per metà con il contributo della Compagnia  di  San Paolo,

 

             per metà con le consuete vostre offerte già raccolte alle S. Messe.                                            

                                   

A tutti va il più sentito ringraziamento per la sensibilità ancora una volta dimostrata per questo nostro prezioso Oratorio !

Le operazioni di restauro in corso sono svolte da un laboratorio specializzato ed hanno richiesto alcune settimane, poi Sant’Erasmo e la coppia di putti dorati, risanati, sono tornati a splendidamente brillare nella nicchia e noi di nuovo ammira riamo l’impetuoso movimento del santo che slancia in avanti la luce della sua fiaccola.

 

 

 

    Marzo 2014

 

 

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        QUESTO E’ IL SUCCESSIVO PROGETTO IN CORSO PER  IL RESTAURO DI UNA NOSTRA

 OPERA D ’ARTE  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                  

 

DIPINTO AD OLIO RAFFIGURANTE S. NICOLA

Abbiamo, in fondo alla chiesa, un grande quadro del Settecento, che speriamo sia presto restaurato. Un tempo si trovava nella cappella di S. Anna situata in antica via romana; quando la cappella fu demolita con il palazzo padronale Gallo, nel 1900 l'altare barocco a intarsi bianco-neri e la relativa grande pala passarono a S. Erasmo. L'altare, nel 1929, fu dedicato a S. Rocco e il quadro fu deputato all'accoglienza dei fedeli, alla destra dell'entrata. L'originale aveva già subito modifiche con nuove dipinture e certamente per l'aggiunta in alto della figura di S. Anna, in ombra e di stile diverso dall'insieme. Una notevole lacerazione lo guasta alle spalle del Santo; il danno fu causato dalla caduta di parte del soffitto in quell'angolo dell'Oratorio nel 1968.

  Questo quadro ci parla dell'unità della Chiesa, per il fatto che il santo raffigurato è uno dei circa trecento vescovi che nell'anno 325, a Nicea, cercavano il modo per ottenere unità nella confusione delle diverse opinioni sul Cristo vero Dio o solamente super umano secondo la nuova dottrina di Ario. Costantino, l'imperatore non battezzato né a perfetta conoscenza del Vangelo, ma con una certa simpatia per il cristianesimo, li ascoltava mentre alcuni vescovi discutevano anche violentemente. A Nicola capitò di schiaffeggiare un avversario, (forse lo stesso disinformato Costantino?), meritando l'espulsione dal Concilio. La sua dottrina "giusta" meritò a Nicola il perdono per la sua ingiusta reazione, mentre fu restaurato in autorità, con la restituzione del pastorale e riammesso nella comunità dei vescovi, con la riconsegna del pallio, segno sacro dell'unità nel collegio episcopale.

 Il quadro ci mostra il Santo con paramenti sacri orientali, il pastorale in mano ad un angelo ed il pallio, specie di sciarpa bianca, che gli viene riconsegnato dalla Vergine Maria, mentre Gesù Cristo, trionfante, dà il pieno consenso all'affermazione del Santo confessore della fede.

Se riuscirà il restauro, se ne avvantaggeranno fede ed accoglienza.

 

( dal recente Bollettino  “2014 Verso la Primavera Quaresimale “ )

 

 

           Il grande dipinto, di autore ignoto e posto in fondo alla chiesa, non viene generalmente notato, anche per la sfavorevole illuminazione che riceve; non risulta che sia mai stato sottoposto a restauri in passato.

In una lettera del Settembre 2012 la Soprintendenza, a seguito del periodico sopralluogo di un suo funzionario, così ci scrisse: “ la tela … evidenzia alcuni danni, … evidente sfondamento del supporto …. La pellicola pittorica … mostra una crettatura abbastanza aperta … sarebbe importante poter intervenire in tempi brevi con idoneo intervento conservativo “.

Anche in questo caso, come per il restauro in corso della scultura lignea di S. Erasmo e putti, vogliamo evitare l’ulteriore progressivo degrado e ridare nuova luce ai colori originali del dipinto, valorizzando un’opera che abbiamo ricevuto e che abbiamo l’impegno di conservare, anche come sottolineato dallo Statuto delle Confraternite; riportarla al suo originale valore è un’ espressione di attenzione verso ciò che ci unisce alla fede dei nostri confratelli del passato e quelli del futuro.